09-09-20 Archeologia a Pomezia, uno scheletro umano del periodo tardo antico perfettamente conservato al Museo Lavinium. Al via il progetto di ricerca tra il Comune di Pomezia e l’Università di Valencia.
Uno
scheletro umano del periodo tardo antico scoperto durante gli scavi della Villa
romana di via Siviglia di più di 10 anni fa, perfettamente conservato al Museo
Lavinium, torna alla luce per un progetto di ricerca del Comune di Pomezia in
collaborazione con l’Università Europea di Valencia. Un giovane uomo di circa
25 anni, alto 1.60 m, sepolto all’interno di una tomba appartenente alla
tipologia chiamata “alla cappuccina”, molto diffusa nel periodo romano tardo
antico: sono questi i primi dati rilevati dall’analisi, l’osservazione e la
schedatura dell’apparato scheletrico oggetto dello studio.
A
guidare il team di ricerca internazionale lo staff di archeologi impegnati nella terza campagna di
scavi e studio del Sepolcreto Ostiense presso la Basilica di San Paolo f.l.m., guidato
dal Prof. Llorenç Alapont Martin dell'Università Europea di Valencia, da anni
protagonista di diversi progetti in Italia riguardanti in particolare
l'archeologia funeraria, tra i quali lo scavo e lo studio della necropoli di
Porta Nola a Pompei e quello, ancora in corso, della necropoli di Porta Sarno e
della necropoli altomedioevale rinvenuta lo scorso anno a Privernum.
La collaborazione tra il Comune
di Pomezia e l’Università di Valencia, con la supervisione della Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma Capitale,
la Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale, è partita ufficialmente ieri presso
il Museo Lavinium con una lezione del Prof. Alapont Martin incentrata proprio
sullo studio dello scheletro umano rinvenuto nel nostro territorio: dallo
studio dei resti umani è possibile ricostruire l'identikit di una popolazione,
dalle pratiche funerarie è possibile capirne gli usi e i costumi.
“Nonostate tutte le difficoltà
del momento – dichiara Federica
Colaiacomo, responsabile scientifica del Museo Lavinium - la ricerca va
avanti, e il Museo Archeologico Lavinium, supportato dalla volontà
dell'Amministrazione Comunale sempre pronta ad accogliere nuove proposte e
stimolanti idee, ne sta dando ampia dimostrazione”.
“Siamo onorati di collaborare
con l’Università di Valencia e il team del Prof. Alapont Martin – aggiunge il
vice Sindaco Simona Morcellini – Una lezione affascinante quella a cui abbiamo
assistito all’interno della splendida cornice del Museo Lavinium: la ricerca
scientifica e la passione delle nuove generazioni di studenti sono motori
indispensabili per la crescita culturale del nostro Paese e dell’umanità
intera”.
“Il nostro Museo, così come
l’area archeologica, sono tesori da conservare e valorizzare – conclude il
Sindaco Adriano Zuccalà – Vogliamo condividere al più presto con la
cittadinanza queste nuove ricchezze che tornano alla luce grazie alla
collaborazione avviata con l’Università di Valencia. Ringrazio la responsabile
scientifica del Museo, la Soprintendenza e il Prof. Alapont Martin per la
grande occasione che stanno dando alla nostra Città”.
Ultimo Aggiornamento: 09 Settembre 2020